SIVIGLIA

 HE ANDANDO MUCHOS CAMINOS

He andando muchos caminos,
he abierto muchas veredas,
he navigado en cien mares
y atracado en cien riberos.

En todas partes he visto
caravanas de tristeza,
soberbios y melancolicos
borrachos de sombra negra
 y pedantes al pano
que miran, callan y piensan
que saben porque no beben
el vino de las tabernas.
 Mala gente que camina
y va apestando la tierra...
 Nunca, si llegan a un sitio,
preguntan donde llegan.
Cuando caminan, cabalgan
a lamas del mula vieja.
 Y no conocen la prisa
ni aun en los dias de fiesta.
Donde hay vino, beben vino;
donde no hay vino, agua fresca.
 Son buenas gente que viven,
laboran, pasan y suenan
y en un dia como tantos
descansan bajo la tierra.

 Antonio Machado


 SIVIGLIA

La nube deposta sopra la città,
nella nebbia
salgono
tocchi di campane
tra le luci sgocciolanti
arancioni e lontane.
Di ponti
di palme
e pescatori
di pesci morti.
Mesagne
città che ha una memoria
lunga.
Di tanti, ma di
pochi.



LEZIONE DI FLAMENCO
Pavimenti consumati da tacchi che per terra sbattono, producendo un rumore assordante. Di mani e di piedi, sudore.
Di una piccola stanza colma di specchi in cui si cerca di conficcare la punta del piede nella terra, colpo dopo colpo, con allegria, ma di un'allegria chiusa in sguardi decisi, pieni di forza, che quasi spaventa. Se ne sente l'energia, degli sguardi decisi, che vanno oltre quello che vedono, che cercano di spingere la mente oltre la forma, quasi a volerla distruggere e dissolvere solo con la forza di uno sguardo.
Battevano la terra come se volessero farle pagare qualcosa, cercando quasi di spostarla con un colpo di calcagno. Quei calcagni battevano un tempo, una marcia assordante, in cui non esisteva più nient'altro.

Paolo Summa

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