CAMMINARE

Camminare è una delle attività che gli uomini e le donne di questo pianeta svolgo da più tempo.
Camminare, nella solitudine del proprio essere terrestri, in un universo sterminato.

Il confronto con il limite dei nostri corpi, il percepire che guardiamo il mondo da una piccola capsula che siamo noi medesimi.
Passi che si susseguono e cambiano il loro suono a seconda di ciò che calpestano.


Il rumore del vento, degli uccelli, dell'acqua, dei nostri pensieri.

La Terra è nostra Madre, dai mille nomi. Il Sole è nostro Padre, dalle mille forme e appellativi.
Il cielo che si staglia sopra le nostre teste e ci fa sentire a casa, nell'azzurro riflesso del mare.
Camminare è la rivoluzione.
Camminare è osservare, presidiare, difendere, gioire, condividere, stupirsi, stancarsi, riflettere, innamorarsi, cercare, risolvere, trovare, incontrare.
Camminare è riappropiarsi della tecnologia che è il nostro corpo, i nostri piedi, il nostro respiro.
Camminare è allontanarsi, piano. Mettere distanza tra noi e il resto.
Allontanarsi nello spazio, ma anche nel tempo.
Costringere ciò che ci vuole raggiungere a camminare.
 Lasciarsi avvicinare solo da ciò che è disposto ad  andare alla velocità dei nostri piedi.
Permettersi il lusso di metabolizzare ciò che succede, lasciarsi superare da ciò che va più veloce.
Ma un passo trasforma il mondo, lo plasma, afferma con forza la capacità dell'essere umano di fare la storia, i ricordi, la realtà e i pensieri.
Camminare è una lotta lenta, meticolosa, che scava la coscienza come l'acqua scava goccia dopo goccia la roccia.
Camminare è godere di questa esistenza.

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